Stop ai pagamenti in contanti a dipendenti, collaboratori e soci lavoratori di cooperativa. Il Senato si appresta ad approvare il disegno di legge che fissa l’obbligo di tracciabilità delle retribuzioni.
In altre parole, i datori di lavoro non potranno più pagare dipendenti e collaboratori tramite contanti, ma dovranno farlo esclusivamente con bonifico bancario, assegno consegnato direttamente al lavoratore, oppure in contanti ma presso uno sportello bancario o postale.
La tracciabilità dei pagamenti trae origine da una proposta di legge risalente al maggio del 2013, approvata dalla Camera lo scorso 15 novembre. La ratio è chiaramente individuabile: evitare che ai lavoratori possano essere corrisposte retribuzioni “al ribasso” rispetto a quanto previsto dai contratti collettivi.
AMBITO DI APPLICAZIONE – Il disegno di legge estende i suoi effetti a tutti i rapporti di lavoro subordinato (tempo parziale, tempo pieno, tempo determinato e indeterminato, intermittente, apprendistato), alle collaborazioni coordinate e continuative e ai contratti di lavoro con soci lavoratori di cooperativa.
Per il datore di lavoro l’obbligo scatta in corrispondenza del momento del pagamento della retribuzione o di qualsiasi anticipo al lavoratore.
DEROGHE – Il disegno di legge prevede alcune deroghe. Si potrà fare ricorso al pagamento in contanti nel caso di rapporti relativi alle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del D.Lgs. n. 165/2001 (“Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”), e nel caso dei rapporti di lavoro domestico (l. n. 339/1958) o compresi nell’ambito di applicazione dei CCNL per gli addetti a servizi familiari e domestici stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative a livello nazionale.
SANZIONI – La proposta di legge prevede pesanti sanzioni amministrative per la violazione dell’obbligo di tracciabilità dei pagamenti. Gli importi vanno dai 5.000 ai 50.000 euro.
Il disegno di legge, è bene ribadirlo, deve ancora completare il suo iter con il passaggio al Senato. Considerando però l’approvazione quasi unanime della Camera, non sembrano profilarsi particolari ostacoli al via libera definitivo.