“Una prima analisi dei tirocini extracurriculari, svolti al di fuori del percorso di studio, soprattutto dai giovani fino a 24 anni in cerca di un primo o di un nuovo contatto col mondo del lavoro, evidenzia una crescita in maniera continuativa”.
Lo afferma l’Anpal (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro) in una nota diffusa sul suo sito nei giorni scorsi.
“Nel periodo di rilevazione – rileva l’Anpal –, dal 1° gennaio 2012 al 30 giugno 2017, i tirocini extracurricolari sono cresciuti dal 2012 al 2015 subendo una momentanea riduzione dell’8,6% nel 2016, dopo il picco straordinario di attivazioni del 2015 (+54%), da ricollegarsi all’avvio del Programma Garanzia Giovani”.
L’Agenzia rileva inoltre “una progressiva crescita negli esiti occupazionali dei tirocini: fra il 2012 e il 2016 infatti la probabilità per gli ex tirocinanti di trovare un’occupazione entro il primo, terzo o sesto mese dalla conclusione del tirocinio risulta triplicata”.
Sempre dai dati diffusi dall’Anpal si apprende che quasi la metà dei tirocinanti è in possesso del diploma e circa un tirocinante su 4 è in possesso di un titolo terziario o della sola licenza media. Per i tirocinanti avviati nel 2016, inoltre, la probabilità di trovare un’occupazione entro 1, 3 o 6 mesi dalla conclusione del tirocinio è tre volte quella registrata dagli omologhi che hanno attivato un’esperienza simile nel 2012. Il livello d’istruzione è uno dei fattori determinanti per l’inserimento nel mercato del lavoro.
Sul fronte dei soggetti promotori dei tirocini, i servizi per l’impiego sono al primo posto, con un valore complessivo di quasi il 40% nel periodo 2014-2017. Seguono gli organismi di formazione e orientamento professionale sia pubblici che privati accreditati (18,7%) e le Agenzie per il Lavoro (16,3%). Università e Istituzioni di alta formazione rimangono sotto la soglia del 6%.
Per quanto riguarda le aziende ospitanti, infine, nel periodo di osservazione sono state complessivamente 421.881 le imprese che hanno attivato un tirocinio. Le imprese appartengono in particolare al settore dei servizi, del commercio e del trasporto, immagazzinaggio e altri servizi di mercato. Le restanti imprese operano soprattutto nell’industria (16,5%). Il settore delle costruzioni e quello dell’agricoltura raccolgono, rispettivamente, il 6,7% e l’1,9% delle imprese.