Inps: da gennaio a maggio più trasformazioni a tempo indeterminato

Nel periodo compreso tra gennaio e maggio 2018, in Italia le assunzioni sono aumentate del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2017. In crescita tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato (+3,1%), contratti di apprendistato (+13,7%), contratti a tempo determinato (+8,4%), contratti stagionali (+7%), contratti in somministrazione (+21,5%) e contratti intermittenti (+8,8%).

A renderlo noto, sul suo portale istituzionale, è l’Inps, che ha recentemente pubblicato i dati di maggio 2018 dell’Osservatorio sul precariato.

“Nei primi cinque mesi dell’anno – annota l’Inps in un comunicato stampa – si conferma l’aumento delle trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato (+70mila), che registrano un forte incremento rispetto al periodo gennaio-maggio 2017 (+45,7%). In contrazione risultano, invece, i rapporti di apprendistato confermati alla conclusione del periodo formativo (-18,4%)”.

Le cessazioni, prosegue l’Inps, nel complesso “sono in aumento rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+14,3%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine, soprattutto i contratti a tempo determinato e in somministrazione, mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-4,1%)”.

Sempre dal rapporto dell’Osservatorio sul precariato si apprende inoltre che “Nei primi cinque mesi del 2018 sono stati incentivati 50.998 rapporti di lavoro con i benefici previsti dall’esonero triennale strutturale per le attivazioni di contratti a tempo indeterminato di giovani. Di questi 28.174 sono riferiti ad assunzioni mentre 22.824 a trasformazioni a tempo indeterminato. Il numero dei rapporti incentivati è pari al 6,9% del totale dei rapporti a tempo indeterminato attivati”.

Sul fronte del lavoro occasionale, l’Osservatorio rileva che “Nei primi cinque mesi del 2018 la consistenza dei lavoratori impiegati con Contratti di Prestazione Occasionale si è attestata tra le 15mila e le 20mila unità, con un importo mensile lordo medio pari a circa 250 euro”.

Circa i lavoratori pagati con i titoli del Libretto Famiglia, l’Osservatorio rileva infine che “a maggio 2018 si sono superati i 7mila lavoratori impiegati con un importo mensile lordo medio pari a 350 euro”.