Partite Iva in aumento rispetto al 2017: ecco i dati del Ministero

In aumento il numero delle partite Iva in Italia. Nel secondo trimestre del 2018 sono state infatti aperte 130.400 nuove partite Iva e rispetto allo stesso periodo del 2017 si osserva un incremento del 2,7%.
Il dato emerge dalla relazione dell’Osservatorio sulle Partite Iva del Ministero dell’Economia e delle Finanze, diffusa il 10 settembre.

Dal punto di vista della natura giuridica, la rilevazione dell’Osservatorio mostra che “il 71,3% delle nuove aperture di partita Iva è attribuibile a persone fisiche, il 23,6% a società di capitali, il 4% a società di persone”.
La quota dei “non residenti” ed “altre forme giuridiche” rappresenta complessivamente poco più dell’1% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2017, l’Osservatorio rileva “un moderato aumento di avviamenti per le persone fisiche (+3,6%) e le società di capitali (+1,3%), mentre prosegue il trend decrescente delle società di persone (-8,2%)”.

Sotto il profilo territoriale, dall’analisi emerge che il 41,1% delle nuove aperture è localizzato al Nord, il 22,3% al Centro e il 36,3% al Sud e Isole. “Rispetto al secondo trimestre dell’anno precedente – evidenzia l’Osservatorio nella sintesi ai dati –, i più consistenti incrementi di avviamenti sono avvenuti in Calabria (+12%), Basilicata (+10,6%) e Sardegna (+10,2%), mentre diminuzioni si registrano nelle Marche (-5,3%), nella Provincia Autonoma di Bolzano (-3,6%) e in Liguria (-1,7%)”.

Interessante è l’analisi dei dati con riferimento alla classificazione per settore produttivo. “Il commercio registra, come di consueto, il maggior numero di avviamenti di partite Iva con il 19,8% del totale – fa sapere l’Osservatorio –, seguito dalle attività professionali con circa il 15% e dall’agricoltura (12,9%). Rispetto allo stesso periodo del 2017, tra i settori principali si osservano i maggiori aumenti di aperture nell’agricoltura (+14%), nei servizi d’informazione (+9,1%) e nell’istruzione (+8,5%). Le flessioni più evidenti, invece, interessano le attività finanziarie (-6,5%), l’alloggio e la ristorazione (-4%) e le attività artistiche (-2,8%)”.

Prosegue la sintesi del Ministero: “Relativamente alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra un leggero calo della quota maschile, ora pari al 61,7% del totale. Il 46,1% delle nuove aperture è stato avviato da giovani fino a 35 anni ed il 32,7% da soggetti appartenenti alla fascia dai 36 ai 50 anni. Rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno, tutte le classi di età registrano incrementi di aperture: il più consistente è il 14,6% della classe più anziana”.

Inoltre, il 17,1% delle persone fisiche che nel secondo trimestre ha aperto una partita Iva è nato all’estero.

“I soggetti che hanno aderito al regime agevolato forfetario – conclude la nota dell’Osservatorio – risultano 48.696, pari al 37,3% del totale delle nuove aperture, con un aumento del 4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente”.