Fattura elettronica: tutto quello che c’è da sapere in vista del 1° gennaio 2019

Scatterà dal 1° gennaio 2019 l’obbligo di emettere le fatture in formato elettronico. La cosiddetta “fattura elettronica”, la cui introduzione è prevista dalla legge di Bilancio 2018, prevede una vera e propria “rivoluzione digitale” nel campo delle transazioni.

A poco più di un mese dall’entrata in vigore dell’obbligo, molti contribuenti si trovano ancora a dover gestire l’implementazione dei software per l’emissione delle fatture e i relativi obblighi di trasmissione al Sistema di Interscambio.

In primo luogo è utile ricordare che il Legislatore ha previsto una sorta di moratoria per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2019. Tale moratoria, prevista dall’articolo 10 del decreto fiscale prevede la possibilità di emettere le fatture in formato elettronico per correggere eventuali errori commessi entro il termine per effettuare la prima liquidazione utile, senza l’applicazione di alcuna sanzione. Per il primo semestre del 2019 è insomma prevista la possibilità di rimediare ad eventuali sviste senza incorrere in sanzioni.

 LA GUIDA DELL’AGENZIA DELLE ENTRATE  – Nei giorni scorsi, l’Agenzia delle Entrate, sul proprio sito internet ha pubblicato alcuni chiarimenti relativamente alla fattura elettronica (e-fattura), insieme ad una guida e ad un tutorial affinché i contribuenti possano arrivare preparati alla scadenza del 1° gennaio 2019.

Da questo link si accede alla pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate dedicata alla fattura elettronica.

Qui è invece possibile scaricare in formato pdf la guida dell’Agenzia delle Entrate con tutte le informazioni utili e con l’elenco dei servizi gratuiti forniti dall’Agenzia stessa in relazione ai nuovi obblighi.  

LE PERPLESSITA’ DEL GARANTE  – Recentemente, va precisato, il Garante della privacy è intervenuto sull’argomento, palesando non poche perplessità. In un documento trasmesso all’Agenzia delle Entrate, il Garante ha evidenziato che la fattura elettronica “comporta un trattamento sistematico, generalizzato e di dettaglio di dati personali su larga scala, potenzialmente relativo a ogni aspetto della vita quotidiana dell’intera popolazione, sproporzionato rispetto all’obiettivo di interesse pubblico, pur legittimo, perseguito”.

Non è escluso che le criticità riscontrate dal Garante possano spingere il Governo verso una eventuale proroga o verso l’introduzione graduale del nuovo adempimento.