Coronavirus, cosa prevede il nuovo decreto per tutte le imprese italiane

A fronte dell’emergenza Coronavirus, il Presidente del Consiglio, come noto, ha firmato il nuovo Dpcm con ulteriori misure in materia di contenimento e gestione della diffusione del virus.

Il Decreto interessa tutto il territorio italiano ed è in vigore dal 12 marzo 2020 sino al 25 marzo 2020.

Accanto a misure restrittive che impongono la chiusura di una serie di attività commerciali, sono previste specifiche raccomandazioni per tutte le attività produttive e tutte le attività professionali.

In particolare, il Decreto prevede le seguenti raccomandazioni alle imprese:

a. sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza;

b. siano incentivate le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti nonché gli altri strumenti previsti dalla contrattazione collettiva;

c. siano sospese le attività dei reparti aziendali non indispensabili alla produzione;

d. assumano protocolli di sicurezza anti-contagio e, laddove non fosse possibile rispettare la distanza interpersonale di un metro come principale misura di contenimento, con adozione di strumenti di protezione individuale;

e. siano incentivate le operazioni di sanificazione dei luoghi di lavoro, anche utilizzando a tal fine forme di ammortizzatori sociali;

Per le sole attività produttive si raccomanda altresì che siano limitati al massimo gli spostamenti all’interno dei siti e contingentato l’accesso agli spazi comuni;

In relazione a quanto disposto nei punti precedenti “si favoriscono, limitatamente alle attività produttive, intese tra organizzazioni datoriali e sindacali”.

Il Decreto invita inoltre, per tutte le attività non sospese, “al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile”.


Qui il testo integrale del Decreto.