Assegno unico e universale per semplificare le misure a sostegno dei figli a carico

E’ in via di definizione l’assegno unico e universale, che sostituirà, tra gli altri, l’assegno per il nucleo familiare. Sulla Gazzetta Ufficiale del 6 aprile 2021 è stata infatti pubblicata la legge n. 46/2021 che contiene la delega al Governo per l’adozione di uno o più decreti legislativi volti a “riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”. L’assegno unico sostituirà sei misure di sostegno. Verranno così eliminati l’assegno ai nuclei con almeno tre figli minori; l’assegno di natalità; il premio alla nascita o all’adozione; il fondo di sostegno alla natalità; le detrazioni IRPEF per figli a carico; l’assegno per il nucleo familiare,

Non è ancora stato stabilito esattamente l’importo del sostegno, ma la legge delega il Governo a determinarlo sulla base delle risorse disponibili. Trattandosi di una legge delega, la riforma si concretizzerà solo quando il Governo, su proposta del Ministro con delega per la Famiglia, del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali e del Ministro dell’Economia emanerà i decreti legislativi volti a riordinare, semplificare e potenziare, anche in via progressiva, le misure a sostegno dei figli a carico attraverso il nuovo strumento.

A chi sarà destinato l’assegno unico? A tutte le famiglie, compresi i lavoratori autonomi. In particolare, potranno riceverlo i nuclei familiari con figli indipendentemente dal fatto che il genitore sia lavoratore subordinato, lavoratore autonomo, percettore di misure di sostegno al reddito.
Il sostegno è riconosciuto mensilmente per ciascun figlio nascituro a decorrere dal settimo mese di gravidanza; ciascun figlio minorenne a carico; ciascun figlio maggiorenne a carico e fino al compimento del ventunesimo anno di età purché frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolga un tirocinio ovvero un’attività lavorativa limitata con reddito complessivo inferiore a un determinato importo annuale, sia registrato come soggetto disoccupato e in cerca di lavoro presso un centro per l’impiego o un’agenzia per il lavoro; svolga il servizio civile universale. Infine, l’assegno è riconosciuto per ciascun figlio disabile anche dopo il compimento del ventunesimo anno di età, qualora risulti ancora a carico.

Va ricordato che l’assegno è riconosciuto a entrambi i genitori, ripartito in egual misura e sulla base di precisi requisiti che la normativa indicherà espressamente. In loro assenza spetta a chi esercita la responsabilità genitoriale. In caso di separazione legale ed effettiva, annullamento o divorzio l’assegno, se manca un accordo viene erogato al genitore affidatario. Nel caso di affidamento congiunto o condiviso, invece, l’assegno è ripartito in pari misura tra i genitori. In caso di figlio maggiorenne a carico l’importo può essere corrisposto direttamente al figlio, su sua richiesta, al fine di favorirne l’autonomia.

L’assegno verrà liquidato come credito d’imposta ovvero come erogazione mensile di una somma in denaro.