Rincari, le misure di sostegno alle imprese previste dal governo

A fronte dei rincari di energia e gas, il governo ha potenziato gli stanziamenti per imprese e famiglie. La copertura data dal nuovo decreto legge durerà fino alla fine giugno e gli interventi previsti; si sommano a quelli introdotti in precedenza per il periodo gennaio-marzo 2022.

Sostanzialmente, le misure ricalcano quelle del primo trimestre con uno stanziamento che sfiora i 6 miliardi di euro. Inoltre, il decreto prevede 3 miliardi di euro per azzerare gli oneri di sistema sull’elettricità, sia per gli utenti domestici che per le imprese piccole e grandi; 590 milioni sono destinati a ridurre del 5% l’Iva sul gas che beneficerà anche di un taglio degli oneri per altri 480 milioni, mentre per il credito d’imposta a favore delle imprese energivore sono stanziati 700 milioni.

Infine, il provvedimento destina 800 milioni di euro al settore automobilistico, rafforza il bonus sociale per circa 3,5 milioni di famiglie e prevede un fondo da 15 milioni a sostegno dei familiari dei professionisti sanitari scomparsi a causa del Covid.

SOSTEGNI PER LE IMPRESE – Per le famiglie è destinato un taglio agli oneri di sistema per 1,8 miliardi dei 3 miliardi complessivi: l’ARERA, l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente, ha previsto di annullare le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW.
Anche le imprese beneficeranno dell’azzeramento degli oneri di sistema. Il discorso vale sia per le piccole attività come negozi, botteghe e laboratori artigianali, con utenze elettriche di potenza inferiore ai 16,5 Kw, sia per le utenze superiori ai 16,5 Kw.

Sempre sul fronte delle imprese, il Governo ha previsto una serie ulteriore di interventi. La principale novità è data dalla possibilità per i cosiddetti “energivori” di beneficiare di uno sconto, sotto forma di credito di imposta, pari al 20% delle spese sostenute per l’energia acquistata nel secondo trimestre, misura che vale circa 700 milioni di euro. Analogamente, con una misura che vale circa 522 milioni di euro, per i consumi di metano è introdotto un credito di imposta pari al 15% di quanto speso per l’acquisto di gas naturale.