Lavori usuranti e pensionamento, novità dalla legge di Bilancio

I lavoratori che hanno svolto lavori cosiddetti “usuranti”, i lavoratori notturni, gli addetti alla linea di catena e i conducenti di veicoli hanno tempo fino al primo di marzo per presentare le domande per accedere al pensionamento con i nuovi requisiti agevolati previsti dalla legge di Bilancio 2017.

La disciplina che consente di anticipare l’accesso al pensionamento per chi ha svolto lavori particolarmente faticosi è stata introdotta nel 2008, mantenuta negli anni (sebbene con alcune modifiche) e confermata, con alcuni interventi migliorativi, dalla legge di Bilancio 2017.

Una prima precisazione va fatta sulla forma della domanda, che, corredata da specifica documentazione, va presentata esclusivamente in via telematica all’Istituto previdenziale presso il quale il lavoratore è iscritto.
Riguardo ai tempi, la Legge di Bilancio 2017 ha disposto che per l’accesso al beneficio gli interessati devono presentare apposita domanda all’INPS (volta ad ottenere il riconoscimento di lavoro usurante) entro il 1° maggio dell’anno precedente a quello in cui si maturano i requisiti agevolati.
Solo se i requisiti agevolati sono maturati nel corso del 2017 la domanda deve essere presentata entro il 1° marzo 2017.

I destinatari della normativa di favore sono i lavoratori dipendenti (sia del settore privato che del pubblico impiego) che abbiano svolto nell’arco della propria vita lavorativa determinate attività individuate nell’articolo 1 del D.lgs 67/2011.

Le attività “usuranti” sono riconducibili a quattro macro-categorie:
Lavoratori impegnati in mansioni particolarmente usuranti di cui all’articolo 2 del decreto del ministero del lavoro del 19 Maggio 1999 (tra questi, a titolo di esempio: lavori in galleria, cava o miniera, lavori ad alte temperature, lavori per l’asportazione dell’amianto, ecc.);
Lavoratori notturni che prestano la loro attività nel periodo notturno per almeno 6 ore per un numero minimo di giorni lavorativi all’anno non inferiore a 64, o che prestano la loro attività per almeno 3 ore nell’intervallo tra la mezzanotte e le cinque del mattino per periodi di lavoro di durata pari all’intero anno lavorativo.
Lavoratori addetti alla linea di catena, impegnati nell’ambito di un processo produttivo in serie, contraddistinto da un ritmo determinato da misurazione di tempi di produzione con mansioni organizzate in sequenze di postazioni, che svolgano attività caratterizzate dalla ripetizione costante dello stesso ciclo lavorativo su parti staccate di un prodotto finale.
Conducenti di veicoli, di capienza complessiva non inferiore a 9 posti, adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo.

 I REQUISITI  – I lavoratori impegnati in mansioni usuranti, gli addetti alla linea di catena e i conducenti di veicoli adibiti a servizio pubblico di trasporto collettivo che maturano i requisiti nel 2017, possono conseguire il trattamento pensionistico se hanno un’anzianità contributiva di almeno 35 anni. Se lavoratori dipendenti, devono avere un’età minima di 61 anni e 7 mesi (fatto salvo il raggiungimento di quota 97,6); se lavoratori autonomi devono avere un’età minima di 62 anni e 7 mesi (fatto salvo il raggiungimento di quota 98,6).

 LAVORATORI NOTTURNI  – I requisiti relativi ai lavoratori notturni si differenziano invece a seconda del numero di turni notturni prestato nell’anno.
Per i lavoratori occupati per un numero di giorni lavorativi pari o superiore a 78 all’anno (sino all’intero anno lavorativo) sono richiesti gli stessi requisiti generali riportati sopra per le altre tre categorie di lavoratori.
Per gli occupati per un numero di giorni lavorativi da 72 a 77 all’anno, sono richiesti 35 anni di contribuzione e, se lavoratori dipendenti, un’età minima di 62 anni e 7 mesi (fatto salvo il raggiungimento di quota 98,6). Se lavoratori autonomi, l’età minima è di 63 anni e 7 mesi (fatto salvo il raggiungimento di quota 99,6).
Infine, per gli occupati per un numero di giorni lavorativi da 64 a 71 all’anno, il trattamento pensionistico è riconosciuto se l’anzianità contributiva è di almeno 35 anni. Se lavoratori dipendenti, occorre un’età minima di 63 anni e 7 mesi (e il raggiungimento di quota 99,6). Se lavoratori autonomi, l’età minima è di 64 anni e 7 mesi, (fatto salvo il raggiungimento di quota 100,6).